San Biagio di Callalta – Movimento 5 Stelle

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IL MoVimento 5 Stelle non è la soluzione

Posted by marcobarbon su 22 Maggio 2015

Mi è stato chiesto se credo che la soluzione dell’attuale situazione sia il MoVimento 5 Stelle. Ci ho riflettuto giusto un attimo e sono arrivato subito a  questa conclusione. Non credo che il MoVimento 5 Stelle sia la soluzione, non credo sia un punto di arrivo, non credo che votando 5 Stelle la situazione si risolva. Come??? Con sorpresa ha esclamato il mio interlocutore, detto da te che dai anima e cuore ai 5 stelle, non mi aspettavo questa risposta, davvero.

Dammi due minuti e ti spiego questo mio pensiero.
Io percepisco nel MoVimento 5 Stelle un metodo, una visione di società che finalmente coincide in larga parte con la mia. Vivo il MoVimento 5 Stelle come una strada da percorrere per arrivare al cambiamento tanto desiderato, ma a questo cambiamento non ci si arriva votando ma partecipando attivamente alla vita della comunità. Un percorso difficile, irto, tortuoso e passo dopo passo sento sempre di più soddisfazione e fatica dentro di me. Ogni tanto tentenno, ho paura, sento le gambe pesanti, ho bisogno di sedermi e una volta seduto ho la sensazione di non avere abbastanza forza dentro di me per rialzarmi e riprendere il cammino, ma in quei momenti arriva sempre qualcuno, con la mano tesa pronto ad offrirmi una spalla a cui appoggiarmi, a spingermi a riprendere il cammino e questa sensazione di comunità mi ridà forza ed energia, e via di nuovo tutti uniti e avanti tutta. Poi la determinazione ad andare avanti la trovo ogni giorno pensando di essere qui a preparare il mondo di domani per mio figlio, e tengo la testa alta e guardo al futuro.
E se la strada è sbagliata? Mi chiede.
Vedi per la prima volta in vita mia ho la percezione di essere al posto giusto a fare la cosa giusta, più mi guardo intorno e più sento che quello che faccio sa di equità, di sostenibilità, di natura e giustizia, e se il MoVimento 5 Stelle non è la strada giusta allora per me una strada giusta ancora non esiste.

Marco Barbon

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Consiglio Comunale di San Biagio di Callalta, lunedì 23.03.2015, per la prima volta nella storia on line.

Posted by valente2710 su 27 marzo 2015

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Il Consiglio Comunale finalmente per TUTTI

Posted by valente2710 su 21 marzo 2015

Lunedì prossimo, 23 marzo, per la prima volta nella storia di San Biagio di Callalta il Consiglio Comunale sarà ripreso e poi pubblicato su youtube. L’ennesimo Comune che i paladini della trasparenza “coprono” con questa iniziativa di libertà compiuta da normali Cittadini. Già martedì 24 il Consiglio Comunale sarà sul web e ogni Cittadino potrà guardarlo comodamente da casa propria o dovunque si trovi nel mondo, tutto questo renderà un prezioso servizio civico agli invalidi, a chi non può muoversi da casa per impegni di lavoro, a chi è distante da San Biagio per i più disparati motivi, il trionfo della condivisione. Nei prossimi giorni i paladini della trasparenza saranno operativi anche in altri Comuni del nostro territorio e ringraziano le amministrazioni di Monastier di Treviso e Zenson di Piave che non si sono per niente opposte alla nostra iniziativa, a Roncade (in accordo con gli attivisti locali) abbiamo invece accettato di attendere il prossimo Consiglio Comunale per la pubblicazione in rete.

1221_San Biagio di Callalta_tv_Sacrario militare di Fagarè della Battaglia

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ELEZIONI COMUNALI SPRESIANO

Posted by marcobarbon su 15 marzo 2015

Ai cortesi cittadini di SPRESIANO.
Con queste poche righe vogliamo annunciare che il MoVimento 5 Stelle Spresiano sarà presente alle prossime elezioni comunali. In campagna elettorale c’è l’abitudine, da parte di tutti i partiti o liste civiche, di fare il giro delle varie frazioni alla ricerca di voti, il cittadino improvvisamente diventa importante, finora la sua presenza, c’era o non c’era, non interessava molto. NOI NON LO FAREMO, semplicemente perché non siamo un partito alla ricerca di consenso, non appariremo d’incanto prima delle elezioni e non spariremo subito dopo. Noi siamo cittadini, semplici cittadini che si sono messi assieme ed hanno deciso di mettersi al servizio del paese, ognuno mettendo le proprie capacità e le proprie conoscenze al servizio della comunità, e riteniamo che la partecipazione attiva del cittadino alla vita della comunità sia un pilastro fondante di una buona politica. Il MoVimento 5 Stelle è alla costante ricerca di cittadini attivi che vogliano occuparsi di difendere e proteggere l’ambiente, il proprio territorio, il suo tessuto sociale e quello produttivo, da anni noi abbiamo incontri mensili e riunioni aperte alla cittadinanza TUTTI I MARTEDI’ ALLE ORE 21 presso il centro sociale ex biblioteca in piazza dei Giuseppini a Spresiano, e continueremo a farle qualunque sia il risultato delle elezioni. Non siamo alla ricerca di una poltrona da occupare, non abbiamo persone da piazzare, abbiamo una nuova visione di comunità, abbiamo sposato una nuova idea di società, e siamo consapevoli che senza la partecipazione attiva dei nostri concittadini tutto questo non sarà possibile. Se in questo paese esiste una possibilità di cambiamento state sicuri che è nel MoVimento.

MoVimento 5 Stelle Spresiano

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QUIRINALE. LETTERA DI GRILLO E CASALEGGIO AL PD

Posted by marcobarbon su 26 gennaio 2015

Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio hanno appena inviato questa lettera ai deputati e senatori del PD.

Cara/Caro parlamentare del Partito Democratico,

le chiediamo, dopo averlo chiesto al presidente del suo partito, di esprimere le sue preferenze per i candidati alla presidenza della Repubblica. I nomi proposti dai parlamentari del Pd saranno votati dagli iscritti al M5S on line nei prossimi giorni. Rendere pubblica una rosa dei nomi crediamo sia un esercizio di democrazia oltre che un ponte tra forze democratiche e un obbligo di trasparenza verso i cittadini.
Il presidente della Repubblica deve essere espressione del Parlamento e non di trattative tra poche persone, chiunque esse siano, così come vuole lo spirito della Costituzione. Crediamo che una elezione nei primi tre turni con la partecipazione delle forze di opposizione e alla luce del sole sia un modo per dare autorevolezza al prossimo presidente della Repubblica come rappresentante di tutta la Nazione e per non confinarlo alla qualifica di “nominato”. Aspettiamo una sua eventuale risposta a questa mail.

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Le primarie del PD in nome dell’integrazione

Posted by marcobarbon su 18 gennaio 2015

Non prendiamoci troppo sul serio e parliamo delle primarie del PD in Liguria.
Evviva le primarie del partito Democratico in Liguria per la scelta del candidato presidente alla regione. Mi piace immaginare che il titolo di queste primarie PD sia: Evviva la democrazia e l’integrazione.
Se una cosa è parsa subito evidente è proprio la partecipazione popolare e la capacità e la volontà del PD di integrare gli extracomunitari nella nostra società, file di cinesi africani e rom per votare, evento che ha spinto Cofferati a denunciare irregolarità nel voto durante le primarie e alle sue dimissioni dal PD nei giorni seguenti. Tutto già visto alle primarie per il sindaco di Roma, ma si era fatto finta di non accorgersi di nulla, si erano evitate con cura le polemiche sollevate da alcuni dirigenti che avevano denunciato irregolarità, tutto doveva passare sotto silenzio, salvo poi l’arrivo della magistratura e dello scandalo di Mafia Capitale a rovinare tutto, a far saltare in aria gli altarini e a mettere ben in evidenza il SISTEMA. Maledetti magistrati impiccioni. Ora la procura di Genova è intervenuta di nuovo per far luce su infiltrazioni nel voto nelle primarie liguri, proprio non riescono a farsi gli affari propri.

Pare che in molti ristoranti cinesi ci fosse ben in evidenza la foto della candidata renziana Paita. Cofferati detto il cinese fatto fuori dai cinesi. E’ il primo effetto del Job Act: africani e rom sono sul piede di guerra, il costo del voto alle precedenti primarie era di 10 euro riconosciute ad ogni votante e i cinesi in Liguria hanno vinto la gara con un ribasso dell’80%. Una volta si pagavano due euro per andare a votare alle primarie, ora, vista la crisi, ti pagano per andare a votare. Questo vale per tutti tranne per i cittadini onesti che hanno partecipato al voto, loro hanno pagato due euro per votare, perché assieme a rom africani e cinesi a votare alle primarie del PD c’erano anche persone oneste…ma sono state subito allontanate.
L’ IRONICO di Marco Barbon

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GOVERNO RENZI E IL SALVA SILVIO

Posted by marcobarbon su 6 gennaio 2015

Eccoci finalmente nel 2015, l’anno della svolta, della volta buona, l’anno della ripresa, l’anno del rilancio dell’Italia, l’anno delle riforme, una al mese, così dice Renzi, anzi ridice Renzi, dato che queste affermazioni paiono essere già note agli osservatori più attenti e ormai anche ai più distratti. Pochi ricordano quando Matteo Renzi, non ancora presidente del Consiglio, scriveva a Berlusconi di non lasciare porte aperte  per lui e di chiuderle perché faceva freddo, non immaginando allora che Renzi intendesse chiudere le porte di Silvio e spalancare quelle del  partito Democratico, quella  per accedere al Nazareno , quella per accedere alla riforma della Costituzione, quelle per accedere alla nomina del prossimo presidente della Repubblica, quest’ultima porta rimasta aperta adducendo al fatto che siccome Berlusconi ha partecipato a nomine di Ciampi e Napolitano non si vede il motivo per cui non debba partecipare alla scelta del nuovo presidente della Repubblica, pare che per il premier non sia sufficiente essere un condannato in via definitiva per frode fiscale, e poco importa se nella sentenza  la procura di Milano ha scritto: “Berlusconi dimostra una naturale capacità a delinquere”,  non basta neanche la legge Severino e l’interdizione  dai pubblici uffici. Dunque un delinquente abituale con sentenza passata in giudicato per il partito Democratico è degno di essere un padre costituente e può eleggere il capo dello stato, si potrebbe evincere da ciò che Riina può partecipare a scrittura legge antimafia e Genny “a carogna” può aiutare a stendere legge sulla violenza negli stadi.

Resta però il peso dell’interdizione dai pubblici uffici che nega a Berlusconi l’agibilità politica, problema presto risolto nella notte di natale, un omino goffo il cui colore di riferimento è il rosso con pancia ben evidente, al calar della notte mentre tutti dormono, scende dal camino e inserisce nel decreto fiscale una norma denominata Salva Silvio ed allarga le maglia dell’evasione fiscale non punibile, (anche Unicredit ringrazia), norma che per una pura coincidenza è retroattiva  e che per pura fatalità cancella condanna per frode fiscale a Berlusconi e di conseguenza l’interdizione dai pubblici uffici.  Scoppia la polemica in parlamento con l’opposizione, il MoVimento 5 Stelle, sulle barricate, i giornali e le tv, loro malgrado, sono costretti a parlarne, scoppiato il caso della norma SALVA SILVIO,  tutti vogliono il nome dell’autore, Matteo Renzi dopo vari tentennamenti confessa di essere colui che ha inserito la norma Salva Silvio nel decreto fiscale, cosa che si evinceva dall’ultimo comma: Buon Natale, con affetto a Silvio da Matteino tuo.

Il premier Renzi  afferma: “Se qualcuno immagina che in questo provvedimento ci sia non si sa quale scambio, non c’è problema: noi ci fermiamo, questa norma la rimanderemo in Parlamento soltanto dopo l’elezione del Quirinale, dopo che Berlusconi avrà completato il suo periodo a Cesano Boscone e dimostreremo che non c’è nessun inciucio strano”. Ma il punto non è temporale, e Matteo Renzi e il partito Democratico lo sanno benissimo,  è una norma gravemente sbagliata di per se, punto,  anche se non comprendesse Berlusconi, è un premio a ladri ed evasori, un condono mascherato, e se venisse riproposta così com’è, anche a pena scontata dell’ex premier, Berlusconi otterrebbe ugualmente la cancellazione dell’interdizione dai pubblici uffici e dunque sarebbe nuovamente candidabile, anche come presidente della Repubblica. Basterebbe cancellarla ma il partito Democratico non può farlo, come ripete spesso il cavaliere agibilità politica ed elezione del presidente della Repubblica sono nel patto del Nazareno.

Provate ad immaginare  in un qualsiasi paese civile un presidente del Consiglio che la sera della vigilia di natale, di nascosto da tutti i colleghi di governo, inserisce una norma per salvare degli evasori fiscali. In quale altro paese poteva succedere senza nessuna conseguenza se non in Italia? Se proprio Renzi voleva lavorare  il 24 Dicembre per una legge  questa doveva essere una legge ANTICORRUZIONE, una legge vera, per questo servirebbe un decreto  urgentissimo, (urgentissimo per tutti tranne che per il governo Renzi e per il partito Democratico), per l’EXPO, per il MOSE, per MAFIA CAPITALE, per questioni così gravi bisognerebbe lavorare alla vigilia di natale, questo accadrebbe in tutti i paesi civili, anzi nei paesi civili non servirebbe arrivare alla vigilia di natale, dopo centinaia di scandali, per avere una legge anti corruzione degna di questo nome, ma non accadrà in Italia, visto i centinaia di processi in cui sono coinvolti molti dei parlamentari chiamati a legiferare al riguardo.

Per il 2015 auguriamoci di riuscire a diventare un paese civile.

Marco Barbon

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Alessandra Moretti per il Veneto, l’amica ritrovata

Posted by marcobarbon su 8 novembre 2014

VENETO. Già pronto il candidato alla presidenza della regione del Partito Democratico, niente primarie o primarie scontate per Alessandra Moretti. Articoli di giornale, servizi alla televisione e rete invase dalla notizia del sacrificio di Alessandra Moretti per il popolo veneto, per il bene supremo del popolo veneto, visto, onestamente, la situazione delle regioni governate dal PD c’è da augurarsi che questo non avvenga. Ma voglio spendere due parole in favore di Alessandra, una persona di cui ci si può fidare ciecamente, perché bisogna avere fiducia in chi si vota, il rapporto fra elettore ed eletto si basa sulla fiducia conquistata personalmente, e con il programma politico presentato affine al modo di pensare dell’elettore.

Ci si può fidare, perché ha principi saldi, idee chiare, etica, e lungimiranza politica. Dimostra le sue capacità fin da giovanissima quando nel 2003 si candida per il comune di Vicenza nei DS come nuova speranza dei democratici di sinistra. Poi le riconferma alle lezioni provinciali di Vicenza del 2007, ricandidandosi a sostegno del candidato presidente di centro DESTRA Carollo, responsabile per il Veneto di FORZA ITALIA fino a poco prima delle elezioni provinciali. Succede, si sarà confusa vista la poca differenza. Accortasi dell’errore torna sui suoi passi e nel 2008 si candida a sostegno del centro sx alle comunali vicentine, e finalmente viene eletta con 192 voti.

Ci si può fidare, come fece Bersani prima delle ultime elezioni quando la nominò sua portavoce e ricevette tutta la gratitudine dalla bella Alessandra durante l’elezione del presidente della repubblica, quando non votò il candidato di Bersani, Marini. Poi vicino a Letta, poi a sostegno di Cuperlo segretario ed ora renziana. Insomma ci si può fidare.

Ci si può fidare, come hanno fatto gli elettori alle elezioni nazionali del 2013 quando erano sicuri che avrebbe svolto un ottimo lavoro a Roma, salvo ritrovarsela un anno dopo candidata in Europa. Lei non voleva, glielo hanno chiesto gli elettori.

Ci si può fidare, come hanno fatto gli elettori alle Europee del 2014 quando gli hanno creduto e concesso fiducia, sicuri che avrebbe svolto un ottimo lavoro a Bruxelles, salvo ritrovarsela un paio di mesi dopo candidata alla presidenza del Veneto. Lei non voleva, glielo hanno chiesto gli elettori. E sempre a chiedere questi elettori, evidentemente non hanno di meglio da fare.

Ora cari elettori è possibile mai che nessuno di voi si ricordi di chiedergli di rispettare gli impegni presi prima di essere eletta? Il suo discorso dove dà la sua disponibilità alla candidatura a presidente del Veneto è bellissimo, quasi commovente, ricorda molto quello per le elezioni europee. Alessandra Moretti viene descritta come una persona di cui ci si può fidare, come un vecchio amico che si ritrova dopo tempo, l’amico ritrovato, e difatti ad ogni elezione te la ritrovi.

Marco Barbon

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Renzi e Madia: I promessi sposi

Posted by marcobarbon su 7 settembre 2014

Renzi è al governo dallo stesso tempo di Enrico Letta, i risultati mediatici sembrano essere l’unica differenza fra i due. Tolta la misura degli 80 euro non resta nulla, iniziativa giusta ma che ha avuto come contromisura un cospicuo aumento delle tasse che ne ha annullato l’effetto, a partire dalla reintroduzione della vecchia tassa sulla casa sotto nuove spoglie, la Tasi. E’ della settimana scorsa la lettera giunta ai comuni che annunciava un nuovo taglio dei trasferimenti agli enti locali, con i comuni costretti a drastici tagli dei servizi spesso essenziali, come sempre vittime accertate e colpite: i cittadini. Misura che serve al governo per garantire la copertura degli 80 euro anche per il prossimo anno, ottanta euro per rilanciare i consumi e poco dopo contromisura con blocco degli aumenti di stipendio ai dipendenti statali, maggiori fruitori del bonus. Secondo il Sole 24 Ore un dipendente con 17mila euro di stipendio avrebbe ricevuto 18600 euro quest’anno e 18800 euro l’anno prossimo con i rinnovi, anche tenendo conto dello sgravio Irpef di 960 euro la perdita è di 700 euro annui. Non noccioline, fra un annuncio e l’altro, un twett, e quattro slide, qualcosa non torna, si fa tutto per acquisire consenso prima delle elezioni annunciando al mondo la svolta epocale e subito dopo fa il suo esatto contrario, ma questi dati non sembrano interessare molto all’informazione italiana. Diceva un politicante di lungo corso: in politica le cose hanno valenza solo nell’esatto attimo in cui si dicono.

Un premio per l’affidabilità e la coerenza lo assegniamo a Matteo Renzi per questa bellissima affermazione: “Dimezzare subito il numero e le indennità dei parlamentari. E vogliamo sceglierli noi con i voti, non farli scegliere a Roma con gli inchini al potente di turno.” Che è esattamente quello che chiede il MoVimento 5 Stelle, perciò ove decidesse di portare questa iniziativa in parlamento avrebbe facilmente una maggioranza per far passare tale provvedimento, ma siccome nel frattempo il potente di turno a cui inchinarsi è diventato Renzi questa proposta è caduta nel dimenticatoio, perché le scelte ora spettano a lui. Scelte come quella di affidare a Marianna Madia il ministero della Pubblica Amministrazione. Madia passata fin da subito agli onori della cronaca per essersi recata a colloquio con il ministro sbagliato, cercava il ministro del Lavoro Giovannini ed è andata a colloquio con quello dello Sviluppo Zanonato, accorgendosi solo alla fine dell’equivoco. Una ragazzotta un po’ confusa, e allora Renzi che fa? La nomina ministro, e fra un twett e l’altro le affida la riforma della Pubblica Amministrazione. L’operosa Marianna passa giorni e notti al lavoro finché l’opera è compiuta, il giorno dell’ annuncio è storico, rivoluzioneremo il sistema pubblico dichiara orgogliosa. Fonti vicine al governo rivelano che pochi giorni fa il ministro è arrivato a Palazzo Chigi ed è stata costretta a spiegare a Renzi e ai presenti che aveva cominciato a controllare il testo, e si era accorta che l’articolo uno del disegno di legge della riforma non serviva perché dà delega a legiferare su tutte cose che sono state già fatte e di cui lei non era al corrente, e siamo solo all’articolo uno. Questo il premier non lo ha twittato. Questi sono i ministri a cui è affidata la riforma della costituzione e delle funzioni essenziali dello stato. Chi si somiglia si piglia si suole dire, Renzi e Madia : I promessi sposi.

“Ma noi uomini siamo fatti in generale così: ci rivoltiamo sdegnati e furiosi contro i mali mezzani, e ci curviamo in silenzio sotto gli estremi, sopportiamo, non rassegnati, ma stupidi, il colmo che da principio avevamo chiamato insopportabile. “ Alessandro Manzoni I promessi sposi.

Marco Barbon

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ARMANO I CURDI E NON SANNO CHI SIANO

Posted by marcobarbon su 22 agosto 2014

Repubblica: Si del parlamento alle armi ai PESHMERGA. Renzi ai curdi: insieme batteremo i terroristi. Contrari Sel e M5S.
Fatto Quotidiano: Invio armi ai Curdi. Il via libera a Palazzo Madama è giunto con 27 voti favorevoli e 4 contrari, nessuno astenuto. A Montecitorio l’ok è arrivato con 56 sì e 13 no. Contrari Sel e M5S.
Molti giornali scrivono quasi le stesse parole, il tutto sembra un ammasso di carta sprecata, basterebbe un giornale unico o forse due. Il Fatto Quotidiano chiede ai parlamentari chi sono quelli che stanno armando o dove si trovi il Kurdistan e non sanno rispondere.

Chi sono i cattivi? Il nemico numero uno è ISIS definito da tutti come gruppo terroristico feroce che lotta per la nascita di uno stato islamico fra Iraq Siria e con rischio contagio per l’Iran. Soluzione: armiamo i Peshmerga contro quei terroristi sanguinari dell’ ISIS.
Peshmerga: da dove vengono e chi sono?
I Peshmerga sono guerriglieri curdi, perseguitati dai sunniti iracheni, che lottano per il riconoscimento della loro patria, il Kurdistan, stato fantasma, attivi principalmente nella zona nord dell’Iraq, anche se in realtà il Kurdistan include una zona molto più vasta con territori in Turchia Iran Siria e Armenia.
Dunque guerrieri curdi, che richiamano alla mia memoria un certo Ocalan, politico curdo di nazionalità turca che ha soggiornato anche in Italia , leader del PKK(attualmente inserito nei gruppi terroristici internazionali), due cose diverse PKK e Peshmerga ma entrambi curdi (alle ultime elezioni in Iraq tutti i vari gruppi curdi iracheni si sono riuniti in un unico gruppo parlamentare), oppure mi torna in mente il 1988 e Halabya dove cinquemila curdi vennero gassati da Saddam Hussein senza che l’Europa e gli USA sentissero tutto questo impellente bisogno di intervento militare per portare pace e democrazia, ma Saddam ai tempi era un amico non un terrorista,  agli amici queste cose si concedono e gli amici spesso si finanziano, (anni 80, tramite BNL di Atlanta USA 4000 miliardi di lire andarono a finanziare segretamente l’amico Saddam).
Ricordate i Talebani e l’ Afghanistan? Quando i talebani erano amici e non terroristi e venivano finanziati addestrati e armati? Ora finanziamo e armiamo i curdi. Non è che dopo decenni di violenze subite i curdi useranno quelle armi contro i civili sunniti per vendicarsi? Il Kurdistan ha parte del suo territorio in Turchia, membro Nato e prossimo membro UE, non è che le armi che gli regaliamo oggi ce le ritroviamo puntate contro domani?

Marco Barbon

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